Per semplificare, potremmo classificare le persone in skilled (persone educate e preparate nel lavoro e responsabili nella vita) e bulli, che senza educazione e senza competenza alcuna, si fanno largo nella società italiana, con grande successo, col bullismo e la prepotenza, riscuotendo favore popolare, dovuto anche a una radicata e dilagante mentalità omertosa. La crisi economica italiana – io parlerei piuttosto di degrado economico, perché la crisi, per definizione, ha carattere acuto e di breve durata – ha trascinato un Paese culturalmente abbruttito- nonostante le eccellenze isolate – in un baratro inarrestabile di bestialità.
Chiunque abbia un minimo a cuore la civiltà e la salvaguardia di questo Paese, dovrebbe, innanzitutto prendere atto della situazione, e poi, pensare a un piano strategico di salvataggio. Ma a parte il lamento continuo dell’italiano medio – politici ladri, stipendi bassi, eccetera – che però non esita a chiedere raccomandazioni per accedere a servizi che sarebbero diritti fondamentali, manca molto la consapevolezza di quanto sia oneroso, a livello innanzitutto psicologico, addentrarsi in una società incivile e selvaggia. Ovvio, ci sono le dovute eccezioni. Ma ci sono comportamenti che esprimono maleducazione e disagio psichico, che sono diffusi in maniera talmente ampia da divenire un problema culturale.
Quest’anno, ho avuto la necessità inevitabile di dovermi recare nella cittadina del centro Italia dove vive la mia famiglia di origine, in automobile. E da questo è iniziato un incubo, che aveva dei precedenti nell’anno 2022.
Durante le vacanze natalizie, un soggetto aveva deliberatamente parcheggiato la sua auto danneggiando la mia, attaccata al cofano, e mi aveva aggredito verbalmente in quanto avevo chiamato la polizia e chiesto chiarimenti sull’accaduto.
Qual è il fattore di degrado che merita di essere diffuso pubblicamente? La normalità con la quale l’episodio è stato trattato, per cui, da vittima, sono divenuta anche una persona “rompiscatole”: parcheggiare inserendosi tra due auto a colpi di urti e lasciare l’auto incollata alle due, è una pratica normale in Italia. È una situazione normale e non bisogna meravigliarsi. In Italia manca totalmente il rispetto della proprietà privata. Anzi, c’è una guerra civile in corso, e chi ha un auto nuova che non sia una modesta Fiat, non è raro che subisca atta vandalici e altre angherie. Diverse persone installano sistemi di monitoraggio all’interno della loro auto per evitare di subire danni e / o atti vandalici.
L’Italia è l’archetipo del mondo alla rovescia: chi è vittima diviene una persona sciocca e stupidotta.
A proposito di auto e di parcheggi, mi colpì il racconto di una signora dal parrucchiere, che ad alta voce spiegava, che, in vacanza in Puglia con la famiglia, aveva fatto, assieme ai suoi cari, un conto veloce, ed erano tutti orgogliosi della loro scelta di aver parcheggiato, ogni sera, la loro auto in un luogo vietato, piuttosto che pagare un parcheggio troppo costoso. Questa è l’educazione che le famiglie insegnano ai propri figli. Come può accadere di trovare in autogrill, famiglie che riflettano su cosa rubare, sebbene, potrebbero iniziare a rinunciare a vestiti firmati, e chi muore di fame, non ruba snack in autostrada.
infatti anche a Roma, in pieno centro storico, è “common practice” vedere auto parcheggiate in divieto di fermata accanto ai parcheggi a pagamento, dove vanno a parcheggiare solo gli stupidi.
In autogrill, come nei bar, o in altri contesti, è normale che venga servito prima il più prepotente, o la persona che va più al genio alla cameriera / cameriere di turno. È anche frequente trovare persone sgarbate nei servizi di “ricreazione” e turistici, con una totale mancanza di consapevolezza delle risorse che i turisti italiani e / o stranieri, portano a queste strutture.
Un’altra caratteristica fondamentale è il bullismo unito all’omertà.
Molti mesi dopo l’incidente natalizio, come spiegato a inizio articolo, dovetti di nuovo recarmi in Italia per problemi inderogabili. E nel giro di qualche giorno si scatenò l’apocalisse.
Qualcuno, per passatempo – non vivendo qui è impossibile una ritorsione personale, se non legata a spiacevoli fatti accaduti mesi prima – decide di rigarmi completamente la fiancata dell’automobile. Ovviamente, nessuno ha visto nulla. Ma la storia prosegue. Dopo la denuncia, la stessa auto coinvolta nel danneggiamento, si butta addosso alla mia auto in sosta causando altri danni, e lasciando la sua auto parcheggiata in questa posizione, con un atteggiamento di impunità totale. I carabinieri non intervengono e mi sconsigliano di rimanere in strada ad attendere il loro arrivo, che sarebbe avvenuto in tempi biblici. Durante il covid però, gli elicotteri erano pronti a entrare in azione per catturare un anziano a passeggio da solo col cane, nel bosco.
Vista la situazione che potrebbe essere una sfortunata coincidenza di persona incivile e molesta quanto, un vero e proprio stalker, tenendo conto della mentalità misogina e vendicativa per cui l’Italia è divenuta famosa per i numerosi casi di femminicidio, decido di spostare l’auto nel cortile del condominio dove vive la mia famiglia – in realtà solo mia madre – che dispone di diversi immobili in quel contesto – e lì inizia la discesa nelle favelas.
Ma prima va aperta una parentesi per chiarire il contesto.
La via dove si trova questo condominio, era, fino a qualche tempo fa, una ambita via del centro città. Senza una ragione ben precisa, nel giro di qualche anno, si è trasformata in una nuova via Padova (per fare un riferimento alla famosa via di Milano) e, invece di fare azione contro il degrado dilagante, i bulli del quartiere se la prendono con le persone civili e preferibilmente donne, dalle quali non devono temere ritorsioni di carattere mafioso o criminale. Iniziò tutta una polemica per evitare che i condomini parcheggiassero nel cortile negli spazi comuni. Delle persone sane di mente, e con un minimo di intelligenza, se proprio volevano applicare questa regola “out of the blue”, potevano creare dei parcheggi esterni a pagamento, che avrebbero coperto le spese condominiali. E invece qui non c’è una logica, ma solo degrado e disagio psichico. La polemica si era estesa aggredendo verbalmente chi, ad esempio, doveva lasciare l’auto e riuscire dopo mezz’ora, e, per questo, lasciava l’auto davanti al suo garage – ovviamente l’aggressività era sempre rivolta verso persone civili che non avrebbero manifestato una reazione bellicosa – . D’altro canto, situazioni di grave inciviltà, come parcheggiare sul marciapiede proprio davanti al condominio, era tollerato quando i proprietari dei rispettivi negozi erano persone che era meglio non infastidire.
Detto ciò, dopo un danno all’auto da ignoti, graffi da ignoti e un altro danno reiterato dal soggetto di cui prima, decido di parcheggiare all’interno del condominio, proprio davanti al mio garage, in attesa che il garage di mia proprietà venisse liberato dai condomini.
Rientro a casa dopo le undici e una famiglia urlante mi ammonisce con estrema aggressività dal balcone e poi, i due giorni successivi, sempre ignoti, lanciano carda igienica imbevuta di schiuma sulla mia auto. Nonostante la situazione di necessità sia stata comunicata all’interno del condominio, sicuramente non in maniera dettagliata a chi, quasi in piena notte, mi attacca dal balcone.
Questa è la vita in Italia: italiani bravi gente.
L’aggressività, in particolare verso le donne da intendere come invidia sociale è ben nota nel bel Paese e molto diffusa.
Mentre non rispettare una regola condominiale che non disturba nessuno, in un caso di “force majeure”, non è tollerato, è altresì consentito gettare spazzatura nel cortile e nelle aree comuni, rifiutare azioni di miglioramento di un condominio pericoloso dal punto di vista strutturale, non intraprendere azioni contro chi ha danneggiato la proprietà, in quanto persona da non disturbare.
Il bullismo e l’invidia sociale sono ovunque: nell’aggressività alla guida e nel non rispetto delle minime distanze di sicurezza. Nell’andare addosso alle altrui automobili quando si ha un’auto vecchia, quasi come una forma di dispetto. Sempre a proposito di auto, nella Capitale gli abusivi che gestiscono i parcheggi pubblici sono “common practice”.
In Italia i prezzi dei servizi sono diversi e ad personam. Il costo di un servizio spesso è un tabù. Anche qui, ci sono le dovute eccezioni, ma derubare chi, nella testa del commerciante di turno, guadagna più di loro, è considerato giusto. Anche qui, ci sono le dovute eccezioni, ma purtroppo, alcuni comportamenti, assumono carattere culturale, per via della loro diffusione.
La maleducazione e l’incuria sono considerate normali. E chi si aspetta che i propri diritti vengano rispettati, è considerato un rompiscatole.
Se da un lato è vero che in Italia ci sono molte persone di cuore e generose, è anche vero che ci sono molte persone che cercano una finta amicizia solo per conoscere la vostra vita e avere argomenti di cui conversare. Mentre, purtroppo, spettegolare è un attività molto diffusa in tutto il mondo, e si ritrova con frequenza in tutti i contesti dove la mediocrità fa da padrona, avere un finto atteggiamento espansivo e amichevole di questo tipo, è molto più diffuso in Italia che altrove.
Se non si prende consapevolezza del degrado culturale, la prosperità economica sarà un miraggio.
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