Il Fenicottero dalle Zampe Particolari – Parte Prima

Cari lettori,
benvenuti al terzo capitolo della nostra serie di racconti, una storia intensa e complessa intitolata Il fenicottero dalle zampe particolari. Più ricca e profonda delle precedenti, questa narrazione si svelerà attraverso diverse parti, guidandovi in un intreccio di emozioni taglienti e momenti di grande impatto. Con un protagonista che si muove tra luci e ombre, questo racconto vi catturerà, sfidandovi a seguire le sue tracce. Siete pronti? Ecco la prima parte di questa avventura indimenticabile.

Buona lettura!

C’era una volta un fenicottero molto particolare, con delle zampe particolari.

Il fenicottero nacque in una famiglia in cui i fenicotteri avevano delle zampe regolari ma erano fortemente disturbati. Dato l’aspetto regolare dei fenicotteri, in molti non sospettavano cosa accadesse all’interno della famiglia di fenicotteri, e molti altri facevano finta di non vedere. È noto che il male nel mondo prospera per le persone che restano a guardare e non fanno nulla. 

Fenicottero

I fenicotteri grandi decisero che il piccolo fenicottero sarebbe stato il loro capro espiatorio. Il padre del fenicottero si disinteressò del piccolo fenicottero perché la sua relazione con la madre del piccolo fenicottero era finita e perché, come avevamo detto all’inizio, era un animale disturbato. La sua priorità era sé stesso e le animalesse che pascolavano per la savana. Il piccolo fenicottero idealizzò il fenicottero padre come meccanismo di difesa, ma questo servì solo a non impazzire in maniera irreversibile. La madre e la nonna del piccolo fenicottero, ebbero ancora più campo libero nell’abusare psicologicamente del piccolo fenicottero. Per questo motivo, anche una zia, una delle sorelle della nonna, anch’essa provenienti da un contesto disfunzionale, si sentiva autorizzata a insultare il piccolo fenicottero, ogni qualvolta ne avesse voglia. Il fenicottero dalle zampe particolari aveva una sorella più grande, dalle zampe regolari, che fin da piccola si era mostrata disfunzionale e molto aggressiva nei confronti del fenicottero dalle zampe particolari. Tutti gli adulti qui menzionati decisero che la strategia per risolvere il problema sarebbe stata eleggere il fenicottero dalle zampe particolari a capro espiatorio.

Il fenicottero iniziò a sentirsi molto solo fin da piccolo perché non aveva nessuno con cui parlare e che potesse aiutarlo. Non raccontava mai cosa succedeva in casa sua perché si vergognava, soprattutto del fatto che i suoi genitori si fossero separati e il padre fenicottero si disinteressava a lei. Comunque si rifugiò in un mondo di fantasia, anche se iniziò a sviluppare, come meccanismo di difesa – è un meccanismo di difesa tipico anche negli essere umani – delle ossessioni, che variavano a seconda del periodo e dell’ambiente esterno. Ma questo accade dopo.

Quando il fenicottero dalle zampe particolari era all’asilo, si fingeva ammalato per poter giocare a casa da solo e non subire le angherie delle sorella. Quando la sorella del piccolo fenicottero iniziò la prima elementare, per il piccolo fenicottero le cose migliorarono molto ma la sorella iniziò a essere aggressiva con gli altri animali nella scuola. Allora, la nonna del fenicottero decise di attribuire ancora una volta la colpa al fenicottero dalle zampe particolari. Il fenicottero era violento perché, a distanza, in qualche modo, il fenicottero dalle zampe particolari, sarebbe stato, secondo la nonna, geloso di lei, e quindi era tutta colpa sua. In quel momento il fenicottero dalle zampe particolari si sentì molto solo perché aveva capito che non aveva nessuno su cui contare ma, a quattro anni e mezzo, sarebbe stato molto difficile andare altrove.

L’infanzia del fenicottero dalle zampe particolari, trascorse in questo modo. Era un fenicottero introverso ma alternava periodi di enorme socialità, a periodi in cui aveva solo un’amica del cuore.   Intorno alla quarta elementare c’era un brutto esemplare di giraffa maschio, che bullizzava il fenicottero dalle zampe particolari. Il fenicottero dalle zampe particolari, stanco della situazione, provò a cercare conforto nella madre. La madre, seguendo alla perfezione il copione, non credette alla versione del fenicottero dalle zampe particolari, ma dopo l’insistenza del fenicottero, decise, controvoglia, di affrontare la madre della brutta giraffa, una rana vecchia e cattiva. La madre del fenicottero, non si fidava del fenicottero dalle zampe particolari. Come avrebbe potuto fidarsi di chi aveva scelto come capro espiatorio della famiglia? I quattro animali si incontrarono e la rana si gonfiò come un bue. La madre del fenicottero si rivolse ancora una volta, con poca fiducia, al fenicottero, che a quel punto, decise di lasciar perdere, e negò ogni episodio. Decise che non si sarebbe mai più rivolto alla madre in futuro e avrebbe  contato solo su stesso. 

Col passare del tempo, il fenicottero dalle zampe particolari si sentiva sempre più solo. Questo in particolare durante le vacanze estive quando non vedeva l’ora di ritornare a scuola per rivedere gli amici. Tuttavia, dato che era molto introverso, le cose peggiorarono quando iniziò la scuola media, e impiegò molto tempo per farsi nuovi amici. Prima che questo accadde, venne bullizzato ancora una volta e non aveva nessuno su cui contare e iniziò a sviluppare altre ossessioni. C’era anche un altro problema. Nonostante il fenicottero fosse molto bello, si stava ricoprendo di uno strano pelo, che non era tipico delle femmine di questa razza, e se ne vergognava molto. Ma con chi avrebbe potuto parlarne? La madre del fenicottero dalle zampe particolari fingeva di non vedere, sia il problema, che il malessere del piccolo animale. Quando il fenicottero divenne più adulto, non sapendo come risolvere il problema, passava la maggior parte del tempo coperto, e per questo, alcune persone, iniziarono a pensare che il fenicottero fosse bruno, strano e avesse qualcosa da nascondere. Nel frattempo, l’aggressività, in famiglia, contro il fenicottero dalle zampe particolari, esplodeva in modi palesi – la sorella dell’animale lo umiliava per il proprio aspetto ogni giorno – e la madre lo teneva segregato in casa e lontano dai suoi amici. Il fenicottero dalle zampe particolari diventò un ribelle, ma non ottenne niente, e tentò il suicidio, che fallì, e lui venne ridicolizzato anche per questo, dalla sua famiglia. Il padre del fenicottero, non vivendo con loro, non partecipava direttamente alle violenza, ma non gli aveva mai voluto bene e preferiva correre dietro alle donne. Il fenicottero progettò di fuggire di casa, ma non sapeva dove andare – spesso si vergognava troppo di raccontare quello che succedeva a casa sua e i genitori delle sue amiche che avevano capito quello che accadeva, se ne fregarono dopo aver provato a parlare con la madre senza successo, o vietarono di vedere le loro figlie quando l’aggressività della madre del fenicottero si manifestava in pubblico spaventando tutti – e aveva troppa paura del mondo esterno, non avendo mai ricevuto supporto da nessuno.

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