Il Narcisismo – Parte Terza

Per te lettore o curioso che arrivi, questo è un blog di libri, di idee e di spunti di riflessione, che non vuole divenire un blog di psicologia, ma il pluripremiato film, tratto dall’omonimo romanzo “House of Gucci” di Sara Gay Forden, parla fondamentalmente della tragedia e della follia che arriva all’omicidio di una donna affetta – a dire dei periti – da narcisismo patologico. Il libro racconta la saga della dinastia Gucci, divenuta tristemente protagonista della cronaca nera italiana. Una famiglia di geni, grandi imprenditori e artisti, distrutta dalle lotte interne. La protagonista, lady Reggiani, viene definita dai periti incaricati di giudicarla, capace di intendere e di volere – come tutti i narcisti del resto – , ma caratterizzata da una personalità istrionico narcisista.

Caso Gucci, la perizia Patrizia sana di mente – la Repubblica.it

La nostra è l’epoca del narcisimo e questa psicopatologia fa morti e feriti gravissimi agendo in maniera indisturbata. Questo per diversi motivi, ma sostanzialmente, a causa dell’isolamento sociale acuito dalla pandemia, e della mentalità della mancanza di fratellanza universale.

Perché è importantissimo riflettere sul narcisismo? Perché non c’è ancora abbastanza luce su questa malattia – ciò potrebbe portare a sottrarre subito, e quindi a salvare, un bambino d’oro dall’influenza della famiglia narcisista, e soprattutto, curare in maniera adeguata le vittime da abuso narcisistico. Prima di tutto, queste ultime, dovrebbero trovare e avere a disposizione il maggior numero di informazioni possibile, in rete e sui social, per iniziare a prendere consapevolezza del proprio problema. Di che problema si tratta? L’infelicità. Qui non si vuole intentare una filippica contro la famiglia disfunzionale narcisista, ma semplicemente, nell’ordine: guardarsi dentro, prendere consapevolezza del problema e guarire le proprie ferite.

Come recita la costituzione americna, tutti gli esseri umani hanno diritto alla felicità, e chiunque vi sproni ad abbassare i vostri standard e a vivere una vita frustrante, va semplicemente rimesso al proprio posto.

Può succedere che chi abbia subito abusi psiclogici nel corso della propria vita, si ritrovi a mettere in pratica dei meccanismi inconsci auto-sabotanti, che lo riportino sempre alla condizione di vittima sacrificale, nella quale si sente a proprio agio, perché familiare.

Qusto articolo si rivolge principalmente al capro espiatorio, di cui ho già parlato in un mio precedente articolo. Fondamentalmente, nella famiglia narcisista, esiste un capro espiatorio, uno o più bambini d’oro, e uno o più bambini invisibili (che non contano nulla all’interno della famiglia, nel bene e nel male). Il bambino d’oro è il bambino perfetto, mentre il capro espiatorio, è un bambino causa di tutti i mali e le disgrazie della famiglia disfunzionale. Un bambino emarginato che inevitabilmente avrà gravi problemi di autostima che impatteranno sulla sua vita, anche dipendentemente dalle altre esperienze di vita. Il capro espiatorio, è un bambino orfano con dei genitori viventi sotto lo stesso tetto.

Tuttavia, il capro espiatorio, a differenza del bambino d’oro, ha la possibilità di guarire e sviluppare il proprio vero sé. Mentre il capro espiatorio ha diverse carratteristiche disfunzionali, il bambino d’oro ha una personalità narcisista, e quindi molto più resistente alla guarigione. Il bambino d’oro è fondamentalmente una persona immatura e irresponsabile a causa proprio del trattamento preferenziale ricevuto nell’infanzia.

La guarigione del narcisista è molto difficile perché è un soggetto col quale è impossibile un qualsiasi tipo di dialogo. Stampate questa frase e ripetela ogni volta che avrete la tentazione di discutere con un narcisista. Qual è il risultato che otterrete? Solo una grande rabbia o sensi di colpa a seconda della vostra consapevolezza del problema e della personalità del narcisista.

Per comprendere meglio alcune dinamiche ho trovato un blog piuttosto interessante:

Blog – Dott.ssa Silvia Michelini

Il capro espiatorio, non cessa la sua funzione una volta abbandonato il nido familiare. Questo perché, spesso, il genitore narcisista covert, si mette inconsapevolmente, in situazioni gravi di crisi e di bisogno che richiedono l’aiuto costante e le energie continue del capro espiatorio.

Questa ingerenza pesante, questa invasività, spesso allontana il capro espiatorio adulto da sé stesso, e ciò gli impedisce quindi di rendersi conto dei propri problemi e investire sulla propria vita.

Io credo che un termometro importante della nostra salute emotiva sia la nostra vita sentimentale. Questo non significa che, il non essere in coppia sia un sinonimo di fallimento, ma, scegliere, o semplicemente innamorarsi costantemente di partner inadeguati, dovrebbe far suonare un importante campanello d’allarme. L’abuso narcisistico genera un disturbo post traumatico da stress che può avere un impatto devastante sulla vita del capro espiatorio. Le persone equilibrate e capaci di amare, possono essere considerate, a livello incoscio, noiose. Il capro espiatorio è abituato fin da piccolo a non essere amato per quello che è e alla solitudine. Questo perché la famiglia disfunzionale deve isolare il capro espiatorio dalla rete amicale di supporto, in particolare durante l’adolescenza. Il rischio più grande dell’abuso psicologico.

Cosa si può consigliare al capro espiatorio che tenta di rinascere?

  • Mettersi al centro ed esigere rispetto in tutti i campi della vita. Riconnettersi profondamente con sé stessi e con le proprie emozioni, senza averne paura. Questo significa anche non tollerare mai comportamenti disfunzionali.
  • Circondarsi di persone positive. L’amore, in tutte le sue forme, come l’amicizia, consente di rinascere ed è un aiuto fondamentale. L’amore sano è un’esperienza di guarigione e maturazione molto importante.
  • Fare cose e comprendere quello che si ama veramente: il capro espiatorio è una persona educata a crescere ignorando i propri bisogni, le proprie esigenze e spesso si conosce poco.
  • Dare valore al proprio tempo e a sé stessi.
  • Non abbassare mai i propri standard morali.
  • Fidarsi del proprio intuito. Basti pensare che molte delle dinamiche narcisiste, come ad esempio il gas lighting, mirano a distruggere la fiducia in sé stessi della vittima del narcisista.
  • Essere consapevoli che ognuno è responsabile della propria felicità, voi non dovete salvare nessuno, se non voi stessi.
  • Chi vi tratta male non va giustificato ed è perfettamente consapevole di quello che sta facendo.
  • Esercitarsi a essere assertivi e a dire no.
  • Non farsi invischiare nelle dinamiche del lamento.

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